La chiesa di San Giacomo ha accresciuto il suo valore artistico da quando nel 1998, cinquecentenario della morte di Michael Pacher, l’attenzione degli esperti si concentrò sull’altare e sugli affreschi della volta, attribuiti in un primo momento alla scuola brunicense di questo maestro. ...più
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La chiesa di San Giacomo a Rio Bianco è stata ampliata verso il 1950 aggiungendo una costruzione che si distanzia dalla struttura gotica originaria, lasciandola tuttavia intatta, eccetto per il portale ad arco acuto e la rosetta. Si hanno notizie di una prima chiesa a Rio Bianco nel 1434; quella presente oggi invece venne inaugurata dal vescovo di Bressanone nel 1480.
Nello scrigno dell’altare è raffigurato il patrono della chiesa, San Giacomo. Esso si trova tra San Giorgio e Sant’Andrea, già patrono della chiesa di Lutago. Ad ali aperte, l’altare verticale mostra in rilievo San Sebastiano e San Ippolito, mentre chiuso rivela San Cristoforo e San Floriano. La predella aperta mostra una scena della Natività, intagliata in rilievo. Se chiusa, si vedono quattro figure femminili, Santa Barbara, Anna Metterza, Santa Maddalena e Santa Caterina. Agli angoli superiori della predella è visibile la data 1516, anno in cui fu costruito l’altare. Per un certo periodo si pensava che l’altare fosse di Michael Pacher. Le supposizioni erano errate: l’anno della creazione dell’altare è postumo alla morte del celebre artista, avvenuta nel 1498. Oggi gli esperti pensano che l’altare della chiesa di San Giacomo sia stato realizzato da Michael Parth, un membro del circolo artistico di Pacher.
Sulla volta e sopra l’altare sono dipinti i simboli degli evangelisti e sulla chiave di volta la testa del patrono, San Giacomo. Questi affreschi sono opera di Friedrich Pacher, il quale ha realizzato anche la Madonna incoronata nella chiesa di Lutago e gli affreschi della cappella del castello di Tures.