Fu il canonico Leo Munter, decano della parrocchia di Campo Tures dal 1978 al 1989, ad avviare un piccolo ma decente museo parrocchiale nell’edificio che una volta fungeva da granaio. Fu grazie a lui che la struttura venne ristrutturata e ospita oggi opere d’arte delle chiese e delle cappelle di Tures. ...più
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L’imponente edificio a pianta quadrata del museo parrocchiale di Tures un tempo non era altro che un deposito in cui i contadini depositavano la decima sul raccolto, di cui due terzi andavano al giudice di Tures e un terzo al parroco. Con il passaggio al sistema tributario in denaro, il granaio perse la sua originaria funzione.
Il primo piano divenne magazzino, mentre il piano terra era il regno delle galline della perpetua. Per molti decenni, preziosi artefatti e oggetti sacrali rimasero nascosti e coperti di polvere. Oggi, grazie al decano Munter, a pianterreno troviamo oggetti di epoca romanica e tardo-gotica, mentre il piano superiore espone oggetti d’arte a partire dal XVII secolo. Le porte del museo parrocchiale furono aperte il 1° luglio 1984, mentre l’inaugurazione vera e propria si tenne un anno più tardi.
Il museo possiede una sessantina di pezzi storici. Del periodo romanico possiamo ammirare una Madonna con Bambino. Dei secoli successivi si possono ammirare moltissime, preziose opere d’arte, di grande valore sia religioso che artistico. Il pezzo più antico del museo è “lo specchio della storia della salvezza umana”, una sorta di altare da viaggio del 1350. Si possono anche ammirare oggetti offerti da privati e da enti pubblici, nonché materiale liturgico che viene usato ancora oggi. A causa delle limitazioni dello spazio espositivo, il consiglio museale intende espandere il museo parrocchiale di Tures per ospitare l’archivio parrocchiale e i tesori sacrali che si trovano ancora sparsi in vari depositi.