Nell’arco alpino, intorno al 1300, si stima esistessero molte seghe meccaniche azionate da mulini ad acqua. Il nome “sega veneziana”, oppure Venezianergatter in tedesco, è una chiara indicazione della provenienza di questa invenzione. ...più
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Grazie all’utilizzo della sega veneziana l’uomo è riuscito ad alleggerire il duro e lungo lavoro del taglio del legname. Nella Valle di Tures e Aurina il connubio tra mulino e legno era perfetto perché esistevano sia un’offerta naturale di alberi sia ampie possibilità di sfruttare i vari fiumi presenti in regione. Venezia, la più potente repubblica commerciale dell’Adriatico, è stata per molti secoli anche in prima linea nella lavorazione e nel commercio del legno.
Le vicine aree alpine non solo rappresentavano una riserva quasi inesauribile di legname, ma garantivano anche la ghiotta occasione di installare seghe meccaniche azionate ad acqua per il taglio e il trasporto delle tavole, grazie alla presenza di molti ruscelli e fiumi. Si presume che le seghe così azionate trovassero diffusione all’interno dell’arco alpino partendo proprio da Venezia.
Le caratteristiche di una sega veneziana sono il meccanismo realizzato in legno, la lama seghettata verticale inserita in un riquadro in legno, l’azionamento tramite il mulino ad acqua, la biella e la manovella, nonché un avanzamento automatico e discontinuo con vagone a blocco. Intorno al 1900 nella Valle di Tures e Aurina se ne contavano almeno due o tre in ogni paese. A queste si aggiungevano le “altre” segherie per la produzione di legno che operavano a livello locale. La più antica rappresentazione di una sega azionata con la forza idrica si ritrova in una raffigurazione di Leonardo da Vinci del 1480. Alcuni di questi monumenti tecnologici sono sopravvissuti al passare degli anni e sono ancora in funzione in qualche segheria privata.