In Valle di Tures e Aurina i masi più grandi spesso erano provvisti di cosiddetti mulini casalinghi. I masi più piccoli invece utilizzavano un mulino comune, perché raramente i piccoli contadini potevano permettersi il mantenimento di mulini propri. ...più
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I masi contadini della Valle di Tures e Aurina un tempo erano per lo più autarchici. Si viveva di ciò che si riusciva a coltivare nei campi o a produrre autonomamente in casa. Erano pochi i lavori che non si potevano eseguire nel maso. Altre attività, che altrove hanno fatto nascere nuovi mestieri, in Valle Aurina sono rimaste all’interno del maso, come per esempio la macinatura del grano. I mulini in Valle di Tures servivano quasi esclusivamente per scopi privati; erano pochi i mugnai professionisti che macinavano il grano per terzi, trattenendosi una quota.
Poiché la grande ruota ad acqua che azionava le macine doveva per forza trovarsi nelle vicinanze di un torrente, la condizione indispensabile per costruire i mulini era l’acquisizione del diritto d’acqua. I costruttori di mulini in Valle di Tures erano specialisti molto ambiti, perché erano capaci non solo di costruire mulini per la macina del frumento, ma di adattare il meccanismo anche per telai, martelli, soffioni, punteruoli e seghe meccaniche, tutte macchine di un’era preindustriale.
I mulini erano per lo più realizzati in legno e azionati con l’energia idrica. L’acqua veniva convogliata verso la grande ruota esterna tramite canali murati o canalette in legno. I componenti più importanti del mulino erano certamente le due macine, di cui quella orizzontale si chiamava macina dormiente, mentre quella in azione verticalmente era detta macina coperchio. I mulini funzionavano tutti allo stesso modo, tanto che innovazioni tecniche nella macinatura del grano non si sono viste per secoli.